Carissimi Tutti,
tra qualche giorno, dopo oltre tre decenni di permanenza, ultimerò il mio servizio presso l’Università “Magna Græcia” di Catanzaro e non sarò, quindi, più docente di questa rispettabile Istituzione Accademica.
Nella circostanza mi corre l’animo ed il piacere di rivolgere qualche sentimento di ringraziamento e di saluto.
Ringrazio, prima di ogni altro, i miei cari Studenti che nei miei oltre trent’anni di insegnamento ho avuto il piacere e l’onore di conoscere, e anche i tanti altri che nei miei molti anni precedenti a questi sono stati miei allievi. Li ringrazio di vero cuore: sono stati loro i miei veri ed insuperabili Maestri, che mi hanno insegnato attraverso i loro volti, i loro comportamenti, i loro atteggiamenti che cosa significa mutamento sociale, cioè l’anima più autentica e vera della sociologia e della società, e che mi hanno insegnato quale è la vera magia delle magie, unica e sola nel mondo delle magie, in tutti i campi, quella per cui il professore anno dopo anno diventa sempre più vecchio e gli Studenti anno dopo anno diventano sempre più giovani. Li ricordo tutti, anche quelli dei miei anni più giovanili quando iniziavo ad immergermi nel mondo accademico ed ero quasi loro coetaneo e di qualcuno anche più giovane.
Di molti ho nitido un ricordo visivo, di altri ho perso traccia nella mia memoria visiva, ma di tutti ho ed ho mantenuto nel tempo, dall’inizio alla fine della mia attività accademica, un ricordo di stima e di riconoscenza per tutti gli insegnamenti che hanno saputo impartirmi con quel garbo, la naturalezza, la semplicità e la sincerità che solo i più giovani sanno trasmettere ai più anziani di loro.
Grazie, e grazie ancora!
Ringrazio i miei cari ed affettuosi Collaboratori alle attività scientifiche ed accademiche delle diverse Cattedre che ho avuto in dono di servire, che nel tempo sono diventati figli autenticamente miei ed hanno espresso e dimostrato una sapienza culturale viva e rara.
E ringrazio i tanti Amici e Colleghi che in questi lunghissimi anni, a voler proprio fare un calcolo sono 47 o poco più, con cui ho intrattenuto scambi e relazioni scientifiche ed accademiche stimolanti. Alcuni di loro oggi non sono più tra noi e dispensano la loro saggezza e la loro maestria per le valli celesti, ma di loro ho vivido ricordo e rispetto ed anche più di qualche rimpianto. Primo fra tutti il mio Maestro che mi ha illuminato, purtroppo anche a distanza, con il suo esempio di infinita cultura e di qualità umane inarrivabili, Vincenzo Tomeo, il più grande sociologo del diritto europeo.
Io, per la mia parte, riprenderò a navigare per le acque più azzurre alla ricerca dei venti più favorevoli per raggiungere la meta prefissata e tra un’orzata ed una poggiata, una bolina, un traverso ed una poppa, talvolta il pensiero correrà a tutti loro ed al mio impegno profuso in questo mondo splendido che certo non abbandonerò, percorrerò solamente rotte terrestri meno faticose fisicamente ma non meno esaltanti scientificamente.
E quando sarò alla ruota del timone mi farò guidare, lungo la rotta, sempre dalla massima delle massime, che non è solo dei velisti ma che dovrebbe indirizzare ogni uomo in ogni angolo del mondo: nessun vento è buono se non sai dove andare (che non è di James Spithill o di Paul Cayard ma semplicemente di Lucio Anneo Seneca) e che io faccio mia in ogni momento della giornata.
Buon vento a tutti!
Bruno Bilotta