Il porto di Gioia Tauro è stato al centro di un partecipato incontro di studio organizzato dall’Università Magna Graecia di Catanzaro dal titolo “Natura e funzionamento di un grande porto di transhipment”. Relatore dell’iniziativa è stato un grande protagonista del settore portuale italiano, l’ing. Antonio Davide Testi, Chief Executive Officer della Medcenter Container Terminal S.p.A di Gioia Tauro, top manager del gruppo MSC, tra le più importanti compagnie di navigazione al mondo, nonché vicepresidente dell’Unione Nazionale Imprese Portuali (UNIPORT).Lo scalo di Gioia Tauro risponde ad una visione dinamica del porto, centro di attrazione di servizi pubblici e privati, sistema di snodo della catena logistica e congiunzione infrastrutturale fra trasporto marittimo e terrestre. “Il porto di Gioia Tauro – ha affermato l’ing. Testi – rappresenta un’infrastruttura strategica per il commercio internazionale e il trasporto marittimo in Italia, come è emerso nel corso della riunione dei Ministri del Commercio del G7 di Villa San Giovanni del luglio scorso.
Primo tra i porti italiani per volumi di carico – ha evidenziato Testi – esso movimenta il 35% delle merci dirette verso il nostro Paese. Il porto calabrese è inoltre uno dei più grandi centri di transhipment nel Mediterraneo, in cui le merci vengono trasbordate dalle grandi navi portacontainer alle più piccole feeder per raggiungere la loro destinazione finale, rappresentando un nodo centrale per la distribuzione di container in Europa, Africa e Asia, grazie alla sua posizione strategica, situata al centro delle principali rotte marittime tra Suez e Gibilterra”.
Numerosi i temi affrontati nel corso del seminario come le nuove frontiere della sicurezza e il cold ironing, la cui realizzazione è stata avviata a Gioia Tauro proprio nei giorni scorsi, che prevede l’elettrificazione delle banchine, consentendo alle navi in ormeggio di spegnere i motori ausiliari, alimentati da combustibili diesel ad alte emissioni di CO2, e di utilizzare energia elettrica per il funzionamento dei servizi di bordo.
Nel corso dell’evento, sono stati delineati i nuovi scenari di sviluppo con un focus sul nuovo ruolo rivestito dai porti, intesi non più solo come sedi delle operazioni di trasbordo e di logistica ma come centri chiave della sostenibilità ambientale attraverso la gestione integrata di energia elettrica, idrogeno e di altre fonti di energia rinnovabile a basse emissioni di carbonio.
L’evento, svoltosi nelle aule dell’Alta Formazione nel Complesso Monumentale del San Giovanni, è stato promosso nell’ambito delle attività didattico-formative dei Corsi di Diritto dei trasporti e Diritto della navigazione (Prof. Umberto La Torre), Diritto europeo dei trasporti (Prof.ssa Anna L. M. Sia) e Organizzazione aziendale (Prof. Rocco Reina) del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Ateneo di Catanzaro.
I numerosi partecipanti hanno colto l’opportunità di conoscere la più importante realtà imprenditoriale calabrese, fonte significativa di occupazione e sviluppo economico per la regione, con i suoi 2000 impiegati, senza considerare l’indotto generato. L’infrastruttura portuale di Gioia Tauro a seguito delle recenti iniziative portate a termine grazie all’impulso dell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, con l’avvio delle attività del gateway ferroviario ha visto accrescere le funzioni del porto calabrese anche nella logistica e l’intermodalità, consentendogli di accedere a ulteriori mercati.Oltre ai numerosi studenti del DiGES, hanno partecipato gli studenti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale, Ercolino Scalfaro di Catanzaro, accompagnati dai professori Argirò e Cuda.
L’importante iniziativa, che si inserisce nell’ambito delle attività di Terza Missione dell’UMG, resa possibile dalla sensibilità dimostrata dalla MCT, costituisce un ulteriore tassello nel rapporto sinergico tra l’Università Magna Graecia ed il territorio e apre nuovi scenari di riflessione per studiosi e professionisti.